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Scritto da:
Tomasi Admin
venerdì 15 settembre 2017 12.46
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La mostra “Cieli futuristi (dal 1912 al 1942)”, attraverso 58 opere di Aeropittura provenienti da prestigiose collezioni italiane, pubbliche e private, racconta trent’anni di storia italiana ispirata al volo. L’Aeropittura è una corrente artistica che trae la sua prima ispirazione dal volo, le cui peculiarità furono però formalmente codificate agli inizi degli anni’30 del Novecento. Trattasi, infatti, della metamorfosi del Futurismo, movimento nato su idea del poeta Filippo Tommaso Marinetti come forma di svecchiamento della cultura italiana di inizio secolo, per poi slanciarsi verso il futuro (interesse verso le nuove tecnologie, l’aspetto meccanico delle cose, la conquista della velocità e la libertà dalle regole) e successivamente come forma artistica che tagliò nettamente con il passato. Infatti, i progressi compiuti nell’ambito dell’aviazione e delle scienze nei primi anni del ‘900 coinvolsero il settore artistico e culturale: da qui la nascita del futurismo.
La produzione Aeropittorica fu connotata da due tendenze: cosmica dove l’aeroplano diventa il mero mezzo di acquisizione di un nuovo punto di vista fino a raggiungere trasfigurazioni trascendentali; documentaria, dove l’aeroplano diventa il soggetto colto in diverse situazioni di volo. A seguito delle vicende belliche tramutò in una sorta di celebrazione di mezzi che portavano la morte per poi concludersi nel secondo dopoguerra con l’affermarsi di nuove suggestioni artistiche e culturali.
Tra gli artisti presenti in mostra, allestita nelle sale Storiche di Palazzo Aeronautica a Roma, vanno ricordati coloro che ebbero rapporti di lavoro e amicizia con Gianni Caproni, pioniere dell’Aviazione italiana: il trentino, Luigi Bonazza; il veronese Alfredo Gauro Ambrosi ed il bolognese Tato.
A cura di Maurizio Scudiero
palazzo dell'Aeronautica Militare, Roma
10-17 settembre 2017